Il lago di Scanno è uno dei bacini naturali montani dovuti a sbarramento più ampi d’Italia. Deve la sua formazione alla frana del monte Rava, che ostruì il corso del fiume Tasso creando il bacino naturale di raccolta.Contrariamente alla tesi che data la formazione al terremoto del 217 a.c., narrato da Tito Livio, recenti studi geologici hanno dimostrato che la frana è da ascriversi tra l’era glaciale e l’immediato postglaciale, in un’età dunque preistorica. L’estensione media è di un Km quadrato e nel periodo di massima piena raggiunge una profondità massima di circa 36 metri.

Il colore delle acque, tendenzialmente tendente al verde, è dovuto alla presenza di alghe e microalghe, nonché alla vegetazione dei monti circostanti che in esse si specchia. Unico immissario di superficie è il fiume Tasso.
E’ ricco di fauna ittica e abbondano in particolare tinche, trote, anguille e scardole. Ultimamente hanno fatto la loro comparsa anche il luccio, la carpa e il cavedano a tutto scapito del persico reale e del pregiato coregone, che paiono risentire tale coabitazione.

Da visitare è la piccola chiesa dell’Annunziata; incassata nella roccia ospita all’interno la graziosa statua della Vergine in legno, copia fedele dell’originale cinque-seicentesca, trafugata nel 1979.
Se la tradizione collega la costruzione della chiesa ad una apparizione mariana, è assai probabile che essa sia sorta a protezione dell’impervio passo, che costituisce la via più breve per arrivare a Scanno. L’altra strada di accesso è quella a ridosso della valle Silvana, nota come Colle Passo. Fu proprio il continuo passaggio lungo il versante occidentale del lago a spingere alla costruzione della chisa e dell’Eremo di S. Egidio.