Al visitatore che arriva da Sulmona, attraverso le suggestive gole del Sagittario, Villalgo appare all’improvviso, in alto appollaiata sul monte Argoneta.
Lo stupore è per quelle case, allineate su precipizi e dirupi, per i suoi laghi, primo fra tutti quello di Scanno, per la sua estensione e bellezza, poi il Lago di San Domenico, dalle acque limpide e verdi, meta preferita dei pescatori di trote, per arrivare al Lago Pio, oasi naturale di uccelli acquatici e paradiso per i botanici.
Per finire con i suoi monti ricoperti di boschi di cerro e di faggio, ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, che fanno da corollario a questi stupendi scenari.
Le sue origini risalgono alla disgregazione dell’ Impero Romano e alla creazione del Regno Longobardo.
Diversi furono i governanti della zona tra i più importanti ricordiamo i conti di Valva, i Borrelli e i di Sangro.
Con la dissoluzione del Regno delle due Sicilie, Villalago entrava a far parte del Regno d’Italia.Con la crisi agro-pastorale che seguiva alla seconda Guerra Mondiale.
Con la crisi agro-pastorale che seguiva alla seconda Guerra Mondiale, Villalago a vissuto e vive tuttora il fenomeno dell’emigrazione e dell’invecchiamento della sua popolazione a cui si cerca di porre rimedio promuovendo un concreto sviluppo turistico congressuale con la realizzazione del "Centro turistico integrato Tassido Coda".
Il centro storico di Villalago si caratterizza per la bellezza dell’ insieme delle masse murarie.L’andamento delle antiche cinte murarie, sulle quali vennero ricavati i siti abitativi in verticale caratteristici di queste contrade. All’interno di queste abitazioni vennero inglobate anche le torri difensive a pianta circolare, che fanno giusto coronamento alla Torre medievale, ideale cerniera sulla quale ruota tutto il nucleo antico.

Eremo di San Domenico. Era un antico monastero dedicato a San Pietro. Il santo vi trascorse un periodo imprecisato di anni agli inizi del secolo XI.Verso la fine del XVI secolo fu costruita la chiesa, anche se differente dall’attuale.
Ricostruita, ampliata, arricchita nel 1775, acquistò l’attuale conformazione nel 1928, quando, con la costruzione della diga, si formò un lago artificiale.
Al di sotto della chiesa vi era l’abitato dei due eremi che custodivano il Santuario.
In seguito al riempimento del bacino la Casa degli Eremiti fu costruita nelle prossimità del ponte che unisce la chiesa con la strada statale.