Piazza Santa Maria della Valle , dominata dal fianco della chiesa omonima, è il centro del traffico turistico ed il principale ingresso del paese. Si ergeva qui la Porta Santa Maria, una delle tre che davano accesso all'abitato, anticamente recintato da mura, abbattuta all'inizio del secolo insieme a Porta della Codacchiola o di S. Antonio. Rimane oggi solo la terza: Porta della Croce.
La contigua chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle venne strutturata nel 1568 sulla medioevale chiesa di S. Maria di Scanno, ricordata nelle bolle di papa Adriano IV del 1156 e di Clemente III del 1188. Dalla chiesa, scendendo per Via Abrami, a sinistra si incontra l'ex Chiesa del Purgatorio, detta anche "delle anime sante".
La chiesa riconsacrata nei primi decenni dell'800, intorno al 1860-70 venne nuovamente interdetta. L'edificio, saltuariamente utilizzato fino al recente restauro (1988), è ora adibito a mostre, sala di riunioni e centro di manifestazioni varie.
Di fronte alla chiesa si ammira la Fontana Sarracco (sec. XVI e XVIII) composta di due corpi ad arco: quello a sinistra datato 1549, serviva come abbeveratoio per animali; l'altro certamente di epoca posteriore, con quattro mascheroni e il piano d'appoggio molto alto per permettere alle donne, dopo aver riempito le conche, di collocarsele sul capo senza troppa fatica.
Nell'estrema destra si trova murato un bassorilievo raffigurante l'Annunciazione datato 1732.
Proseguendo per Via Abrami, si giunge a Piazza San Rocco. A sinistra la piccola chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Non si conosce l'anno della costruzione che deve risalire sicuramente ai primi del 1400. Vi si ammira uno splendido affresco "Madonna in trono con bambino" del 1478. Sulla piazza, all'imbocco della strada Giuseppe Tanturri (già CALATA SAN ROCCO) al n. 2 Palazzo Mosca (sec. XVI) con bel portale barocco ed un magnifico cornicione con trionfo di putti.
Al di sopra del muraglione che delimita la piazza, si affaccia la Chiesa di San Rocco detta anche della Madonna del Carmine, perché sede dell'omonima Confraternita. A sinistra della chiesa si apre il largo dell'Olmo, che prende il nome dalla pianta sotto la quale si tenevano le pubbliche assemblee popolari. Sulla piazzetta si affacciavano anticamente il Palazzo del Comune e la chiesetta di S. Rocco.
Al di la dell'arco medioevale sormontato dalla Torre Vecchia, zona più alta e più antica del paese, si erge la Chiesa di San Eustachio, Patrono del paese, detta anche di S. Maria di Loreto. La più importante delle due chiese che Scanno aveva nel medioevo; come l'altra, di S. Maria di Scanno, è ricordata nelle due bolle corografiche del 1156 e 1188 già citate. All'interno si può ammirare la statua della "Madonna con il volto bruno" del XV sec. Da piazza dell'Olmo osserviamo la mole imponente del Palazzo di Rienzo (sec. XIX) costruito sull'area dell'antico palazzo feudale. Esso custodisce opere e documenti su Scanno, una raccolta di monete , residui di scavo ed un quadro di Teofilo Patini raffigurante "Le Orfanelle". Seguendo via Silla, a destra, troviamo la chiesa di San Giovanni Battista. L'iscrizione posta sulla facciata afferma che la chiesa venne fatta erigere nel 1631 da Giuseppe e Antonio Ciancarelli ma tale data deve intendersi quella di un radicale restauro. La costruzione dovette avvenire, al più tardi, nella prima metà del Cinquecento. Sulla stessa via, vi sono numerosi palazzi settecenteschi. Scendendo a sinistra per Vicolo Istofumo ci si immette nel rione omonimo, una delle zone più interessanti, grazie ai numerosi archi e alle cimmose , motivi architettonici prettamente medioevali. Sulla piazzetta si ergeva una cappella dedicata a S. Maria di mezzo agosto: Tornando in via Silla, alla confluenza con via Ciorla, l'ex Chiesa della Madonna delle Grazie (sec. XVI), abbandonata agli inizi di questo secolo. ora adibita a molino.
A sinistra della chiesa si ammira l'Arco della Nocella, armonioso nelle sue parti. In origine questi archi venivano costruiti per unire e tener saldi due edifici tra loro. affinché potessero resistere ai frequenti terremoti. In tutto il paese se ne contano circa venti. Per l'attigua via Ciorla, salendo, si raggiunge Porta della Croce, l'unica rimasta. La porta immette su via Napoli, al culmine della quale esisteva l'antico cimitero con una chiesetta dedicata a S. Marta. Riscendendo per via Ciorla, al n. 5, la chiesa di S.Antonio Abate o Barone. Piccola chiesa appartenente ad una antica Abbazia che sorgeva fuori della cinta muraria di Scanno, fondata nel Medio Evo dall'Ordine dei Chierici Ospedalieri di S. Antonio di Vienne. Al n. 3 il seicentesco Palazzo Tanturri de Horatio con eccellenti motivi architettonici rappresentati dall'elegante portale in marmo (sec. XVIII), apposto successivamente dai baroni de Angelis, dalle finestre e dai soffitti interni con volte a crociera ed in legno.
Si ammiri la piccola e suggestiva corte. Traversata via De Angelis, (si scenda per via Federico Ciarletta) a sinistra, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sede della Confraternita omonima. La chiesa era annessa al Collegio delle Scuole Pie, retta dagli Scolopi. Fu fondata nella prima metà del 1700 con il lascito dei medici scannesi Donatangelo ed Alessandro Roscelli. Traversata via Abrami, si imbocca via del vallone, interamente costeggiata da tipiche costruzioni settecentesche, adorne di bei portali, specie quello del n.48. Si scenda a sinistra per raggiungere in Piazza Santa Maria del Lago, (già della Codacchiola) il Palazzo Serafini (sec, XVII); sovrasta il portone lo stemma della Famiglia composto da tre serafini.
Poco distante si giunge alla Fontana detta del Pisciarello (sec. XVIII), sormontata da uno stemma con tre torri e il motto "Universitas Terrae Scannis". La vicina chiesa di Sant'Antonio di Padova segna l'ultima tappa della visita al paese. Venne eretta nel 1590. La facciata presenta identici caratteri di quella di S. Maria Della Valle, ma di minori proporzioni; similmente è del rosone, il quale decide in modo assoluto della provenienza comune delle due facciate da uno stesso maestro.
Il portale, eseguito nel 1596, intona meglio con la facciata, molto più del portale borgognone della chiesa parrocchiale. I tre affreschi che ornano il soffitto della chiesa sono opere di notevole pregio artistico dipinte nel XVIII sec. da G. B. Gamba.
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